Indice
Questa sezione serve a dare una prima introduzione ai concetti base e alla terminologia usata in GIMP. Ogni argomento contenuto in questa introduzione viene descritto più approfonditamente nel resto del manuale. A parte qualche esempio necessario, si è cercato di evitare di riempire questa sezione di collegamenti e riferimenti; gli argomenti trattati saranno di livello così generale che sarà facile trovarli nell'indice.
Le immagini sono le entità di base su cui lavora GIMP. Generalmente «un'immagine» corrisponde ad un singolo file, come nei file TIFF o JPEG. Si può pensare ad un'immagine anche come una singola finestra anche se non è del tutto corretto; infatti è possibile avere più finestre aperte della stessa immagine. Non è invece possibile avere un'unica finestra che rappresenti più immagini o aver caricata un'immagine senza la corrispondente finestra.
Un'immagine in GIMP può essere una cosa abbastanza complessa. Invece di pensarla come un foglio di carta con una figura disegnata sopra, è meglio rappresentata da un libro, le cui pagine vengono chiamate «livelli». Oltre ad una pila (stack) di livelli, un'immagine di GIMP può contenere una maschera di selezione, una serie di canali e un insieme di tracciati. Inoltre GIMP fornisce un meccanismo per attaccare dati generici ad un'immagine, chiamati «parassiti».
In GIMP, è possibile avere molte immagini aperte allo stesso tempo. Anche se le grandi immagini possono usare molti megabyte di memoria, GIMP usa un metodo molto sofisticato di gestione della memoria che permette a GIMP di lavorare con grandi immagini senza troppi problemi. Vi sono comunque dei limiti a questo meccanismo. Quando si lavora con la grafica aiuta molto, in termini di velocità di esecuzione, avere un sistema con tanta memoria RAM.
If a simple image can be compared to a single sheet of paper, an image with layers is likened to a sheaf of transparent papers stacked one on top of the other. You can draw on each paper, but still see the content of the other sheets through the transparent areas. You can also move one sheet in relation to the others. Sophisticated GIMP users often deal with images containing many layers, even dozens of them. Layers need not be opaque, and they need not cover the entire extent of an image, so when you look at an image's display, you may see more than just the top layer: you may see elements of many layers. For more info see Introduction to Layers.
Le immagini digitali sono composte da una griglia di elementi quadrati detti pixel. Ogni immagine possiede dimensioni in pixel, per esempio 900 pixel di larghezza per 600 pixel in altezza. Invece i pixel non possiedono dimensioni fisiche. Per impostare la stampa di un'immagine, si usa un valore detto risoluzione, definito come rapporto tra la dimensione dell'immagine in pixel e le sue dimensioni fisiche (riportate di solito in pollici) della stampa finale su carta. Molti (ma non tutti) formati di file possono conservare questo valore, che viene espresso in ppi (pixel per inch ovvero per pollice).
Durante la stampa di un file, il valore di risoluzione determina le dimensioni che l'immagine avrà su carta, e quindi, la dimensione fisica dei pixel. La stessa immagine da 900x600 pixel può essere stampata piccola quanto il formato foto 15x10 con pixel così piccoli da essere appena visibili o larga quanto un poster con pixel grandi e squadrati facilmente visibili.
Immagini importati da telecamere, macchine fotografiche e telefonini di solito hanno il valore di risoluzione incorporato nel file. Il valore è spesso di 72 o 96 ppi. È importante comprendere che questo valore è arbitrario ed è stato scelto per ragioni storiche. È sempre possibile cambiare il valore di risoluzione con GIMP; ciò non ha effetto sui pixel dell'immagine. Inoltre, per scopi come la visualizzazione delle immagini on line, su dispositivi mobili, televisione o video giochi, in pratica per qualsiasi uso che non sia di stampa, il valore di risoluzione non ha senso, e infatti viene ignorato, mentre l'immagine viene mostrata in modo tale da far corrispondere per ogni pixel dell'immagine un pixel sullo schermo.
Un canale è una componente del colore di un pixel. In un pixel colorato di GIMP queste componenti sono di solito rosso, verde, blu e alle volte la trasparenza (alfa). In un'immagine in scala di grigi, esse sono grigio e alfa e per un'immagine indicizzata a colori sono indicizzato e alfa.
The entire rectangular array of any one of the color components for all of the pixels in an image is also referred to as a Channel. You can see these color channels with the Channels Dialog.
Quando l'immagine viene mostrata, GIMP somma assieme queste componenti per formare i colori del pixel per schermi, stampanti, o altri dispositivi. Alcuni dispositivi di uscita possono usare canali diversi dal rosso, verde e blu. Se lo fanno, i canali di GIMP vengono convertiti in altri appropriati per il dispositivo quando l'immagine viene mostrata.
I canali possono essere utili quando si sta lavorando su un'immagine che necessita di una regolazione in un particolare colore. Per esempio, se si vuole rimuovere l'effetto «occhi rossi» da una foto fatta con il flash, torna utile poter lavorare sul canale del rosso.
I canali possono essere visti come delle maschere che permettono o restringono la generazione del colore che quel canale rappresenta. Usando filtri sui dati di canale, si possono creare molti e complessi tipi di effetti sull'immagine. Un semplice esempio di uso di un filtro sui canali dei colori è il filtro mixer dei canali.
Oltre a questi canali, GIMP permette di creare altri canali (o più correttamente, maschere di canale), che vengono mostrate nella parte bassa della finestra di dialogo dei canali. Si può creare un Nuovo canale o salvare una selezione in un canale (maschera). Vedere la voce del glossario sulle Maschere per ulteriori informazioni sulle maschere di canale.
Often when modifying an image, you only want a part of the image to be affected. The «selection» mechanism makes this possible. Each image has its own selection, which you normally see as a moving dashed line separating the selected parts from the unselected parts (the so-called «marching ants»). Actually this is a bit misleading: selection in GIMP is graded, not all-or-nothing, and really the selection is represented by a full-fledged grayscale channel. The dashed line that you normally see is simply a contour line at the 50%-selected level. At any time, though, you can visualize the selection channel in all its glorious detail by toggling the Quick Mask button.
A large component of learning how to use GIMP effectively is acquiring the art of making good selections—selections that contain exactly what you need and nothing more. Because selection-handling is so centrally important, GIMP provides many tools for doing it: an assortment of selection-making tools, a menu of selection operations, and the ability to switch to Quick Mask mode, in which you can treat the selection channel as though it were a color channel, thereby «painting the selection». For more information, see also The Selection.
When you make mistakes, you can undo them. Nearly everything you can do to an image is undoable. In fact, you can usually undo a substantial number of the most recent things you did, if you decide that they were misguided. GIMP makes this possible by keeping a history of your actions. This history consumes memory, though, so undoability is not infinite. Some actions use very little undo memory, so that you can do dozens of them before the earliest ones are deleted from this history; other types of actions require massive amounts of undo memory.
You can configure the amount of memory GIMP allows for the undo history of each image, but in any situation, you should always be able to undo at least your 2-3 most recent actions. The most important action that is not undoable is closing an image. For this reason, GIMP asks you to confirm that you really want to close the image if you have made any changes to it. For more information, see also Undoing.
A lot of the things that you do to an image in GIMP are done by GIMP itself. However, GIMP also makes extensive use of «plug-ins», which are external programs that interact very closely with GIMP, and are capable of manipulating images and other GIMP objects in very sophisticated ways. Many important plug-ins are bundled with GIMP, but there are also many available by other means. In fact, writing plug-ins (and scripts) is the easiest way for people not on the GIMP development team to add new capabilities to GIMP.
Tutti i comandi nel menu filtri e un numero notevole di comandi presenti in altri menu sono in realtà costituiti da plug-in.
In addition to plug-ins, GIMP can also make use of scripts. Scripts are written in a language called Script-Fu, which is unique to GIMP (for those who care, it is a dialect of the Lisp-like language called Scheme). In the past there was a clear distinction between scripts and plug-ins, but that is disappearing. Depending on which Script-Fu interpreter you use, Scheme scripts can also be installed as plug-ins.